Mani e piedi | Voi li allenate?

Quando si pensa ad un allenamento, di qualsiasi tipo, sia sport-specifico e quindi di performance, che prettamente rivolto al miglioramento corporeo, generalmente si pensa ad un allenamento che migliori le capacità o le forme del corpo.


Mai a nessuno, o a pochi, viene in mente di allenare quelle parti del corpo che più spesso entrano in contatto con l’ ambiente, con gli altri e con gli oggetti che usiamo per allenarci: le mani e i piedi.

Sì sottovaluta un aspetto fondamentale; il senso che più di tutti gli altri condiziona lo sviluppo cognitivo e motorio è il TATTO, che risulta fondamentale nello sviluppo soprattutto dell infante.


Da questo deduciamo che il ruolo primario degli arti e delle loro estremità (mani e piedi), non è quelle di effettuare azioni motorie, ma è quello di “sentire”, PERCEPIRE c ho che tocchiamo, INTERPRETARE il terreno che calpestiamo (e tutte le sue difformità), CONSTATARE se ciò a cui ci stiamo avvicinando sia pericoloso o no.

Ma quindi detto ciò, ci chiediamo, perché allenare questo aspetto, come può migliorarci un movimento, un esercizio, un gesto?

Qualsiasi movimento siamo intenzionati a compiere (in palestra, in gara, in partita) può avvenire perché il nostro sistema nervoso riceve informazioni, le sintetizza, e crea un ipotesi su cosa percepirà nell’ eseguire quel gesto. Attraverso questo meccanismo il corpo cerca di ANTICIPARE quello che succederà, e farsi trovare PRONTO:
cioè nella condizione migliore per eseguire quel gesto (per fare questo modificherà finemente lo stato di contrazione dei vari muscoli, e lo stato di adattamento del tessuto fasciale).

È lì che entrano in gioco mani e piedi: più riusciamo a rendere pronti e recettivi queste estremità (ricche di recettori/sensori e altamente innervate) più il nostro corpo potrà migliorare il suo meccanismo di anticipazione e farci trovare pronti ad un salto, ad un cambio di direzione, ad uno scontro, o semplicemente al cambiamento della posizione del peso nella nostra mano.

Un corpo pronto ci permette di non disperdere forza, di migliorare le traiettorie di movimento, e di gestire meglio tutte le variabili e gli imprevisti che possono avvenire nel mentre. E sopratutto tutto ciò si traduce con una diminuzione del rischio di infortunio!

Nel nostro centro Focus training studio dedichiamo una sezione apposita per lo studio, lo sviluppo e la pratica dell’ allenamento e dell’attivazione specifica di mani e piedi.
Dopo accurata valutazione del cliente, con piccoli ma mirati esercizi, riusciamo a migliorare notevolmente l’ esperienza allenante sia in termini quantitativi, ma soprattutto QUALITATIVAMENTE!

La morale:

  • usate i piedi per sentire il terreno, riavvicinatevi alla terra, assaporate una passeggiata scalzi in un prato, ma soprattutto ALLENATEVI SCALZI, il vostro corpo vi ringrazierà.
  • usate le vostre mani per sentire, per percepire ciò che state facendo, non per effettuare i movimenti, ci pensa il resto del corpo a tirare su un bilanciere o a lanciare una palla, le mani servono a dare quella magica perfezione tecnica ad ogni tiro, ad ogni presa, ad ogni gesto!

Dr. Massimo Coretti
Fisioterapista
Posturologo
BAREFOOT/ BAREHAND trainer specialist

Come allenare COMPLETAMENTE le gambe

Faccio subito una piccola premessa: non mi sto riferendo all’allenamento classico in sala pesi, ma intendo l’allenamento della parte inferiore del corpo secondo l’ottica funzionale.

Che cosa vuol dire quindi?


Allenare un muscolo, o meglio una catena cinetica, non solo secondo la loro azione, ma anche secondo la loro FUNZIONE.
Questa è la grande prima differenza: il Body-building tradizionale ricerca in maniera estrema l’isolamento muscolare, ovvero porre stress sui singoli muscoli al fine di guadagnare in termini di massa. Ciò porta l’attenzione del gesto esclusivamente sull’azione del muscolo.
L’allenamento funzionale si pone come obiettivo la stimolazione e lo sviluppo simultaneo di gruppi di muscoli, impegnati all’unisono al fine di effettuare un gesto complesso.

Questo vuol dire eseguire un allenamento considerando principalmente la FUNZIONE delle catene cinetica. 

Non stiamo qui ora a spiegare le varie azioni dei singoli muscoli, dove originano o dove si inseriscono. Non ci interessa (non in questo contesto perlomeno). Concentriamoci invece sulla FUNZIONE della catena muscolare dell’arto inferiore, comunemente detta CATENA ESTENSORIA DELL’ANCA.

Essa è nata e si è evoluta per la propulsione; movimenti esplosivi, scatti, balzi, salti…..

Vi propongo un classico allenamento per gli arti inferiori:

  • Front Squat 3×10
  • Affondi sul posto 3×10 (10 ripetizioni per gamba)
  • Stacchi (o Deadlift) 3×10

Esaminando un programma come questo non possiamo dire che sia sbagliato e infatti non lo è.


Possiamo affermare semplicemente che non sia completo al 100%


Abbiamo delle componenti di salto? Abbiamo componenti esplosive? Troviamo dei balzi segnati? Non mi pare proprio….

Non abbiate paura di inserire questi elementi nel vostro allenamento, non commettete l’errore di considerarle cose “inutili”, perché non lo sono affatto!

Datemi fiducia. La vostra forza aumenterà, così come la vostra coordinazione e le componenti che si occupano della stabilizzazione dei segmenti corporei.

Dott. Davide China
Specializzato in Riabilitazione e Recupero Funzionale
Responsabile Weckmethod Italia