diabete

Allenamento e diabete mellito: rischi e benefici.

Posso allenarmi con il diabete, a che cosa devo stare attento ma soprattutto avrò dei benefici?

Per un soggetto diabetico non è semplice approcciarsi al mondo dello sport. Attraverso moltissimi studi si evince come l’allenamento adattato a questa forma di disturbo metabolico possa indurre benefici sostanziali. Con questo articolo andremo ad analizzare lei due forme di diabete mellito e il modo in cui l’attività fisica sia in grado di migliorare la prognosi delle stesse.

LE DUE FORME DI DIABETE: il diabete è un disturbo metabolico, causato da alterazioni genetiche e da stile di vita scorretto. Esistono due tipi di diabete; diabete mellito tipo 1 e diabete mellito tipo 2 in entrambi i casi l’elemento caratterizzante è il valore ELEVATO della glicemia a digiuno “IPERGLICEMIA”

1. Il diabete mellito di tipo 1 è una malattia neurodegenerativa cronica che causa apoptosi delle cellule β del pancreas a causa di fenomeni autoimmunitari. Nel dettaglio gli anticorpi colpiscono le β-cellule, in questo modo si perde progressivamente la capacità di sintesi di insulina, così facendo il glucosio si accumula a livello ematico causando iperglicemia. In questo caso è strettamente legato a problemi di carattere genetico. Assenza di insulina in circolo, con necessita di introdurre la stessa dall’esterno sotto forma di farmaco.

2. il diabete mellito di tipo 2 è determinato da una condizione detta INSULINO-RESISTENZA, ovvero l’insulina prodotta non è efficace. Per compensare a questo disturbo il corpo produce una maggiore quantità di insulina “iperinsulinemia”, ma i valori della glicemia rimangono elevati. In questo caso il disturbo è strettamente causato da stile di vita scorretto, i soggetti in questione sono spesso obesi.

Passiamo adesso ad analizzare il punto più importante del nostro articolo, gli effetti dell’attività fisica!

L’attività fisica ed effetti su soggetti con DTM TIPO 1:

Nel soggetto con DMT1 i livelli di insulina circolanti dipendono solo dalla quantità e qualità iniettata e dal tempo che intercorre dall’ultima somministrazione. La quantità d’insulina somministrata è sempre superiore rispetto alle quantità secrete normalmente dal Pancreas. Aumenta in questo modo il rischio di ipoglicemia durante lo sforzo fisico.

Le dosi d’insulina utilizzate sono 3 per ogni pasto (insulina ultrarapida, durata 3H) e in più l’insulina basale (insulina lenta) che dovrà coprire le 24H comprese quelle notturne.

Con l’allenamento possono verificarsi due condizioni:

  1. iperglicemia
  2. ipoglicemia; condizione Più PROBABILE in quanto i livelli di insulina introdotti dall’esterno sono sempre più alti da quelli secreti fisiologicamente dal pancreas, avendo l’attività fisica effetto ipoglicemizzante ecco che le due cose combinate, se non controllate, potrebbero dare un effetto negativo sul soggetto.

Per impostare un allenamento devo dunque tenere in considerazioni alcuni fondamentali fattori:

  1. Prima di qualsiasi all’allenamento valutare il TREND GLICEMICO, valuto la glicemia 2H prima, 1H prima e subito prima dell’allenamento.
  2. Aspettare almeno 2/3h dalla somministrazione dell’insulina, prima di cominciare la seduta di allenamento
  3. Non utilizzare il distretto muscolare in cui è stata somministrata l’insulina, l’insulina tende ad essere assorbita più velocemente sull’addome
  4. Evitare ambienti troppo caldi, ad esempio saune o piscine
  5. Privilegio allenamento aerobico, utilizzo soprattutto AC.GRASSI, evitando di utilizzare il glucosio; IPOGLICEMIA.

Attività consigliata: nuoto, marcia, ginnastica, podismo, sci di fondo, ciclismo, danza, tennis, equitazione, pattinaggio.

Attività sconsigliata: sport di combattimento, sollevamento pesi, sport anaerobici, automobilismo, motociclismo, alpinismo, pugilato, sport subacquei, paracadutismo.

L’attività fisica ed effetti su soggetti con DTM TIPO 2:

La singola seduta di allenamento aumenta la sensibilità all’insulina, inducendo un miglior utilizzo del glucosio. Il miglioramento metabolico si verifica già dopo 1 settimana dall’inizio dell’allenamento, ma scompare entro 7 giorni se non continuato in maniera costante.

Soggetti con diabete in esordio possono evitare l’assunzione di farmaci (metformina) se migliorano il loro stile di vita. L’attività consigliata è di tipo intervallata, ovvero alternare 30 minuti di attività aerobica a 30 minuti di attività anaerobica.

L’attività aerobica garantisce:

  • aumento della sensibilità all’ insulina
  •  prevenzione delle malattie cardiovascolari
  • riduce i livelli di trigliceridi VLDL
  • aumenta il colesterolo “buono”HDL
  •  riduce il colesterolo”cattivo” LDL
  • riduce i livelli di pressione arteriosa in modo rilevante nei pazienti con iperinsulinemia
  •  favorisce la perdita di peso
  • aumentato flusso ematico ai tessuti insulino sensibili
  • maggiore proporzione di fibre muscolari di tipo I che sono più sensibili all’azione dell’insulina rispetto alle fibre di tipo II
  • riduzione del grasso totale ed in particolare di quello addominale “insulino-resistente”
  • aumento dell’azione postrecettoriale dell’insulina (aumento di glut4 nel muscolo e della sua traslocazione alla superficie cellulare).

L’attività anaerobica invece garantisce la sintesi di alcuni ormoni quali il testosterone e il GH che indurrà l’ossidazione degli AC. Grassi che con l’attività aerobica sono stati liberati.

L’obiettivo fondamentale è dunque la riduzione di farmaci, il miglioramento dello stile di vita con l’introduzione dell’attività fisica come fondamentale fonte di benessere.

                                                                                                                                           Maria Farina

Personal & small group trainer

Specialista in attività motorie preventive adattate

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