Oggi parleremo dell’ importanza della mano, del suo allenamento specifico, ed in particolare di come l’approccio alla presa degli attrezzi (strumenti sportivi o allenanti) sia di primaria importanza!
La mano, questo splendido risultato di millenni di evoluzione, è tanto perfetto nella sua forma e funzionalità da essere ricercato continuamente nella produzione pittorica e scultoria di ogni epoca.
La sua funzione di esplorazione e percezione del mondo si fonde perfettamente con le abilità di manipolare e compiere azioni fini e complesse.
Quindi, in che modo possiamo aumentare le sue capacità e come possiamo trarne vantaggio nelle nostre prestazioni?
Come possiamo a partire dalla mano aumentare la nostra espressione di forza?
o la qualità si movimento durante un alzata (stacco, panca), una trazione o in un gesto Sport-specifico?
Tenendo conto di questi 2 fattori per noi molto importanti: la percezione e la variazione.
PERCEZIONE
Percezione della mano, come PUNTO DI CONTATTO: durante la presa (di un bilanciere , o di una mazza, stecca, racchetta) prima del gesto in sé dobbiamo pensare alla mano come un tramite, un importante veicolo di informazioni: una mano troppo contratta, troppo stretta, rigida, deprime questa capacità di “SENTIRE“, ed il nostro sistema non è in grado di analizzare in modo ottimale la situazione, sprecando così molta energia per stabilizzare (più del dovuto) il resto del corpo.
In queste situazioni infatti la MANO va considerata come un OCCHIO, che permette al corpo di capire cosa sta per succedere, di ANTICIPARE e scegliere il miglior assetto, gestendo in maniera veloce, precisa ed efficiente lo stato di contrazione muscolare necessario al controllo posturale
“L’EFFICIENZA NASCE ANCHE, DALLA CORRETTA ANALISI DELLE INFORMAZIONI INTERNE ED ESTERNE DEL NOSTRO CORPO”
VARIAZIONE
Variazione degli stimoli e degli angoli di lavoro.
La mano come ogni altro organo è innervata, vascolarizzata e avvolta in una trama di tessuti (appunto cute, muscoli, fascia), che si collegano profondamente con tutto l’arto superiore, e con tutto il corpo in maniera dinamica. Quando esprimiamo forza, questa viene trasmessa attraverso vettori che entrano nella mano passando appunto nei tessuti.
Variare gli angoli di lavoro, modificando la presa (es. supinando o pronando, enfatizzando le ultime dita rispetto alle prime o viceversa, o usando di più la zona palmare rispetto a quella digitale) è un aspetto determinante, infatti ci permette di:
- Comprendere e determinare quale assetto/variante ci permetta di migliorare il gesto specifico (e quindi la prestazione)
- Mantenere la capacità di veicolare al meglio i vettori di forza, seguendo diverse percorsi.
- Fornire una modifica dello stimolo specifico, utile per mantenere una progressione più lineare dei miglioramenti, mantenendo vivo e reattivo il nostro Sistema Nervoso in un opera di continua analisi e modulazione delle nuove situazioni.
Per noi del team Focus Training Studio, lo studio e l allenamento legati alla mano sono un continuo campo di ricerca e sperimentazione che ci spinge a trovare nuove soluzioni e metodologie allenanti, con l’obiettivo costante di migliorare ogni singolo aspetto del movimento e della performance dei nostri allievi.
Dott. Massimo Coretti
Fisioterapista
Posturologo clinico
Movement trainer Specialist